Un esempio di percorso integrato tra Scienze e Matematica progettato per la formazione del personale docente

Autori

  • Laura Monticelli

DOI:

https://doi.org/10.15160/2038-1034/1590

Parole chiave:

formazione, didattica, integrazione, funzione, modelli

Abstract

Il calo di interesse per gli studi scientifici, le difficoltà degli studenti emerse nelle indagini OCSE e PISA richiedono una rivisitazione disciplinare e metodologica dei curricoli da parte di chiunque voglia qualificarsi come docente efficace. Passare da contenuti accumulati in successione all’identificazione di concetti fondanti selezionati con rigore storico ed epistemologico è possibile ma ancora problematico. Tra gli aspetti di maggiore criticità, vengono indicati la prevalenza di un insegnamento nozionistico e manualistico, e la priorità assegnata alla trasmissione di contenuti. Utile quindi un “sapere agito”, cioè una didattica per competenze, dove per “competenza” si intende, come scritto nelle Indicazioni Nazionali, “favorire l’esplorazione e la scoperta, al fine di promuovere il gusto per la ricerca di nuove conoscenze”. In particolare, per le Scienze il termine “competenza” si riferisce alla capacità e alla disponibilità di usare l’insieme delle conoscenze e delle metodologie acquisite per spiegare il mondo che ci circonda, sapendo identificare le problematiche e traendo conclusioni basate su fatti comprovati. La “competenza” Matematica viene definita come la “capacità di un individuo di identificare e comprendere il ruolo che la matematica gioca nel mondo reale”. Viene attribuito quindi alla matematica un valore formativo in cui lo studente deve essere messo nelle condizioni di fare esperienze concrete significative: osservare un fenomeno, cogliere e rappresentare relazioni, porsi problemi e costruire modelli di situazioni reali. La sfida della didattica, dunque, si gioca essenzialmente sulla motivazione, non ovvia, che si riesce a risvegliare. Le indicazioni riportate da Ricerca internazionale, dall’Unione Europea e dall’OCSE riguardano percorsi integrati interdisciplinari, che effettivamente convergono nel suggerire l’impiego di percorsi didattici che stimolino domande e che inducano alla “ricerca dei perché”, e, nondimeno, a far apprezzare il percorso storico-epistemologico. Tutto ciò implica un curricolo impostato secondo l’approccio investigativo-sperimentale. La programmazione di itinerari di integrazione delle materie scientifiche può risultare particolarmente formativa nella Scuola Secondaria di Primo Grado. Essa permette, infatti, dapprima l’uso di linguaggi scientifici e di metodi e strumenti propri di ciascuna disciplina, e, successivamente, la costruzione di concetti e principi di valore interdisciplinare tali da favorire una maggiore comprensione delle connessioni esistenti tra domini scientifici diversi. Il percorso integrato che viene portato come esempio è sviluppato sia dal punto di vista del docente che da quello della relativa ricaduta didattica. Esso presuppone, da parte del docente, solide competenze sociali e culturali secondo quanto indicato dalla legge 107/2015 riguardante la formazione in servizio del personale docente, indicata come “obbligatoria, permanente e strutturale”.

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Pubblicato

31-01-2018

Fascicolo

Sezione

Sezione II: Formazione degli insegnanti