Inter-agire nel miglior interesse delle persone di minore età, tra responsabilità genitoriale ed istituzione scolastica

Autori

  • Aurea Dissegna

DOI:

https://doi.org/10.15160/2038-1034/1897

Parole chiave:

ascolto, responsabilità, esser-ci, superiore interesse, interdipendenza

Abstract

La formazione della persona, nel suo percorso di sviluppo dall’infanzia all’età adulta, si attua attraverso un “progetto” che vede protagonisti molti soggetti: la famiglia, la scuola, le agenzie sociali e sanitarie, l’ente locale, attori con responsabilità e competenze molto diverse ma che concorrono, se si sanno interfacciare positivamente, a promuovere agio, crescita armonica, e per far fronte a quelle situazioni in cui il ben-essere sembra entrare in crisi. Un ruolo strategico lo riveste pertanto una buona relazione tra tutti questi contesti, indispensabile per dare effettività ai diritti sanciti dalla Convenzione internazionale dell’infanzia (CRC). Scuola e famiglia sono profondamente cambiate: nella struttura, nei ruoli, nell’esercizio dell’autorità, spesso incoerente e confusa. È indispensabile educare ai diritti, inter-agire con responsabilità per mettere al centro, in particolare, uno dei diritti più complessi e difficili da rendere esigibili: il diritto all’ascolto/partecipazione previsto all’art.12 della CRC, un diritto trasversale che si interfaccia con molte delle aree decisionali a livello familiare e nelle istituzioni pubbliche.

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Pubblicato

19-11-2018