<I>In cerca della percezione perduta: uomini, topi e tartarughe nell’etnobiologia del latino</I> mus marinus

Autori

  • Andrea Guasparri

DOI:

https://doi.org/10.15160/1826-803X/1196

Parole chiave:

ethnobiology of the Ancient World, Greek and Latin sea-animal names, tortoises and turtles in the Ancient World, mice in the Roman World, Dermochelys coriacea in the Mediterranean Sea

Abstract

Attraverso lo studio degli etnobionimi descrittivi è possibile ricostruire la percezione “culturale” di un organismo anche per le società antiche. È ciò che si cerca di fare per mus marinus (lett. ‘topo marino’), zoonimo interpretato come un errore grossolano di Plinio, che avrebbe frainteso un passo di Aristotele riferito alla tartaruga palustre europea per riferirsi ad un animale non meglio precisato. In realtà l’analisi etnotassonomica ed etnobiolinguistica del termine, insieme alla ricostruzione dei tratti percepiti come tipici del topo nel mondo antico, portano alla tartaruga liuto, una tartaruga marina ben diversa da Caretta caretta, la più comune nel Mediterraneo.

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Pubblicato

08-07-2016

Fascicolo

Sezione

Letteratura