L’Islam e l’Occidente dopo l’11 Settembre 2001: la percezione del conflitto e la rivisitazione dei significati attribuiti alla coesistenza culturale

Autori

  • Simon Villani

DOI:

https://doi.org/10.15160/2038-1034/1354

Abstract

Vengono presi in considerazione gli effetti suscitati sull’opinione pubblica americana e italiana dai drammatici eventi accaduti negli USA l’11 set­tembre 2011. A tal fine sono stati esaminati le immagini e gli articoli pubblicati dai principali quotidiani dal 12 al 30 settembre dello stesso anno, quali elementi capaci di veicolare nei lettori rappresentazioni di quei fatti, su cui principalmente si sono basate le successive interpretazioni. I numerosi interrogativi suscitati, tuttavia, non hanno ottenuto risposte adeguate e soprattutto un interrogativo è stato quasi com­pletamente disatteso: “Perché?” Ad esso hanno cercato di dare una risposta nume­rosi critici e studiosi, facendo emergere talune contraddizioni presenti nei media, i reali significati di guerra terroristica e guerra di religione, le problematiche deri­vanti dal conflitto di culture in atto, indagando sui reali obiettivi terroristici, sulle responsabilità emerse e ancora sugli effetti degli avvenimenti. Sono state qui esami­nate le conseguenze dei fatti terroristici americani sul piano educativo, tenendo conto anche degli effetti degli attentati avvenuti nel resto del mondo, e in particolare in Europa, negli anni successivi. A tal riguardo, si è riflettuto sul ruolo delle imma­gini, sui caratteri delle azioni cruente e della loro veicolazione da parte dei media, sul multiculturalismo e l’educazione multiculturale. In sintesi, sono state proposte tre precise direzioni per l’azione educativa: un’educazione critica, basata sulla cono­scenza; multiprospettica, impegnata a proporre confronti tra diversi punti di vista; frutto di azioni concordate e condivise il cui esito viene definito da Morin come “imposizione della pace”.

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Pubblicato

23-01-2017